LA CITTÀ DI RIETI ED IL SANTUARIO DI GRECCIO

 

 

MATTINA

 

L’itinerario si propone come un’ interessante scoperta della città  attraverso le principali emergenze storico-artistiche di questa antico centro, le cui origini si perdono nel tempo e la cui esistenza precede la fondazione di Roma.

Principali edifici e manufatti che incontreremo: le vestigia dell’antico Ponte Romano (II-I sec a.C.); Palazzo Vecchiarelli (primi XVII sec.) lungo via Roma, l’antica Via di Ponte, che sorge sull’antico viadotto di epoca romana principale accesso al cuore della città, dal fiume Velino all’attuale Piazza Vittorio Emanuele II; la romanica chiesa di San Domenico (XIII sec.) all’interno della quale si trova il prestigioso organo Dom Bedos-Roubo; piazza S.Rufo, luogo dov’è collocato il monumento che ricorda Rieti, come vuole la tradizione, Umbelicus Italiae, ovvero il centro d’Italia; l’antica Piazza del Leone sede in piena epoca medievale del potere civile cittadino; il maestoso Palazzo Papale (XIII sec.), sede per 101 anni della curia pontificia, oggi sede vescovile.

Gli ingressi previsti sono:

  • la Cattedrale di Santa Maria (soffermeremo la nostra attenzione sulla più fastosa cappella della Cattedrale, quella di S.Barbara, patrona della città e sulla cripta, memoria della prima fondazione della Chiesa nel 1109);
  • l’Oratorio di San Pietro Martire (attiguo alla chiesa di S. Domenico), attualmente zona militare conserva al suo interno un pregevolissimo affresco raffigurante il Giudizio Universale (fine del XVI sec.), opera di pittori veronesi, Lorenzo e Bartolomeo Torresani. L’opera per soggetto e maniera può essere paragonata ad una piccola cappella Sistina;
  • il Teatro Flavio Vespasiano (inagurato nel 1893), annoverato tra i migliori teatri d’Europa.

 

 

POMERIGGIO

A 17 Km da Rieti il santuario di Greccio sorge tra fitti boschi in una posizione panoramica dalla quale si domina l’intera valle di Rieti.

Qui San Francesco nel 1217 vi stabilì un romitorio e nel 1223, la notte del 24 dicembre, rinnovò la tradizione del Presepe rendendo famoso questo luogo come la ‘nuova Betlemme’. L’avvenimento si ricorda grazie ad un’affresco dei primi del 1400 che rappresenta la Natività di Betlemme ed il Presepe di Greccio, al di sopra dell’altare nella cappella ricavata nella piccola grotta dove ebbe luogo la sacra rappresentazione.

Da qui si accede al più antico nucleo del convento: refettorio, cella di Fan Francesco, dormitorio di San Bonaventura (XIII sec.).

Il luogo di suggestiva bellezza merita una visita per lo stupendo scenario naturalistico che vi si apre, ma anche  per l’importanza storico-culturale ed il valore artistico che ricopre.